GUIDO HARARI IN MOSTRA AD ANCONA
Mezzo secolo di musica, arte, cinema e poesia rivive alla Mole Vanvitelliana di Ancona: a raccontarcelo è Guido Harari, il fotografo che più di ogni altro è riuscito a cogliere l’anima delle star del nostro tempo. Da Bob Dylan a Lou Reed, da Fabrizio De André a Vasco Rossi, fino a Dario Fo, José Saramago, Carla Fracci, Alda Merini, Wim Wenders, ognuno gli ha regalato una parte segreta di sé. Nato al Cairo nel ’52 e cresciuto a Milano, negli anni Settanta Harari trasforma in professione due grandi passioni, la fotografia e la musica. Il suo talento di ritrattista farà il resto: con innata empatia, il fotografo conquista anche la complicità dei più diffidenti, tirando fuori i tratti nascosti della personalità. Ogni scatto è la testimonianza di un incontro, di un’alchimia, e presto Harari allarga il campo dalla scena musicale ai protagonisti del cinema e alla letteratura, fino ai territori dell’editoria, della pubblicità, della moda e del reportage. Nel 2011 fonda ad Alba la Wall of Sound Gallery, la prima galleria fotografica in Italia interamente dedicata alla musica.

Remain in Light, che nel titolo cita un celebre album dei Talking Heads, è un caleidoscopio di storie, un ottovolante di emozioni, il diario di una vita da osservatore per professione e per sensibilità, da scoprire accompagnati da un’audioguida dove è lo stesso Harari a fare da voce narrante. A fotografie iconiche e chicche sorprendenti – in totale oltre 300 scatti – si affiancano una serie di videointerviste e un documentario Sky, che hanno il compito di condurre i visitatori fino al cuore dei processi creativi dell’artista. Si parte dalla cameretta del fotografo in erba, tra poster, dischi, riviste e memorabilia, per andare avanti con le immagini dei grandi concerti documentati, dagli Stones ai Pink Floyd, da Bob Marley a David Bowie, fino ai Queen e ai Led Zeppelin, con un occhio al backstage di artisti come Mark Knopfler, Frank Zappa, Peter Gabriel, Paolo Conte, Vinicio Capossela, Vasco Rossi, Kate Bush. Lou Reed ha dichiarato con convinzione: “Sono sempre felice di farmi fotografare da Guido. So che le sue saranno immagini musicali, piene di poesia e di sentimento. Le cose che Guido cattura nei suoi ritratti vengono generalmente ignorate dagli altri fotografi. Considero Guido un amico, non un semplice fotografo”. E lo schivo Fabrizio De André l’ha voluto come fotografo personale, offrendo all’obiettivo inattesi momenti di intimità.

Il ritratto, specialità di Harari, è al centro di una sezione dedicata, con personaggi che vanno da Allen Ginsberg a Wim Wenders, Lindsay Kemp a Pina Bausch, Frank Gehry, Zygmunt Bauman, Madre Teresa di Calcutta, Greta Thunberg, Robert Altman, Richard Gere, fino a star della fotografia come Richard Avedon, Sebastiao Salgado, Helmut Newton: immagini nate da lunghe amicizie o da incontri isolati rimasti impressi sulla pellicola. E poi ci sono i grandi protagonisti della cultura e della società italiana, fotografati come rockstar: Mastroianni, Antonioni, Monica Vitti, la Loren, ma anche Margherita Hack, Rita Levi Montalcini, l’avvocato Agnelli, Umberto Eco, Carmelo Bene, Pavarotti, Gin Strada, Lina Wertmuller nella vasca da bagno e uno scherzoso Ennio Morricone. Chiudono il percorso due sezioni dedicate alla passione di Harari per l’editoria, sfociata nella curatela di libri e nel restauro di achivi dimenticati, e le sue fughe dalla fotografia commerciale nei territori del reportage e della sperimentazione.

In alcune giornate, infine, su prenotazione sarà possibile farsi ritrarre dal maestro nella “Caverna magica” allestita come uno studio fotografico e ricevere una stampa firmata dall’autore. I ritratti realizzati saranno esposti in tempo reale, in una mostra nella mostra dedicata ai visitatori.
A cura di Denis Curti, Guido Harari. Remain in Light. 50 anni di fotografie e incontri sarà visitabile alla Mole Vanvitelliana di Ancona fino al prossimo 9 ottobre.
